RELAZIONI E INTIMITA': PRIGIONIERI DEL GIUDICE

Il giudice interiore è quella parte di noi (il nostro superego) che limita la nostra libertà e ci impedisce di essere autentici. E' la voce che ci giudica per quello che facciamo, che ci fa sentire sbagliati, ci vuole perfetti oltre i limiti, non ammette errori, ci condanna e ci punisce. E' la parte di noi che definisce quello che è giusto e quello che è sbagliato, in base alle esperienza acquisite dalle figure autoritarie. In un percorso di crescita ad un certo punto è importante esplorare il giudice interiore, poichè questa voce, l'autorità interiorizzata, prima quella parentale, poi le figure nella società, ci guida inconsciamente quando ci relazioniamo agli altri e a noi stessi, facendoci muovere con dei limiti fissi e prestabiliti. Quando proviamo vergogna, o ci sentiamo in colpa, è perchè il giudice è lì con il dito puntato. Quando non ci diamo valore, ci giudichiamo è ancora il nostro giudice che sta avendo la meglio. Gli atteggiamenti che abbiamo con noi stessi sono facilmente proiettati sugli altri, e nelle nostre relazioni possono manifestarsi con attitudini aggressive, vittimistiche, di giudizio o pregiudizio, prevaricazioni, colpevolizzazioni, o anche di fuga dagli altri.
Individuare il nostro giudice interiore ci apre la strada alla trasformazione verso un modo di essere libero e vero, il giudice ci fa sentire sbagliati e pesanti, liberarsi dal giudice interiore ci dona pace e apre la strada verso l'amore e l'accettazione per noi stessi e gli altri.


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